Anna Maria Galliano
Mi avvolge il tuo silenzio,
o Amato,
come un ampio mantello di luce
a pieno giorno
che tutto traspare al mio ascolto,
e tutto sembra già detto
dell’amore che ci lega
e non c’è altra parola
che possa dire di più e meglio
a svelare il senso
di ciò che sei per me,
ora che m’invade
il tuo misterioso donarti
in ardente presenza
che mi rapisce in spazi
di sensi aperti
in orizzonti inesplorati
di luminose vibrazioni,
trasfiguranti anche il patire
ferite d’amore.
Ma quando l’ombra
della tua Parola
si fa densa e non è più riposo
ma fatica di ricerca
e il dubbio mi assale,
il tuo silenzio
è un mantello di tenebra
che mi stringe da ogni parte
soffocando lo slancio dell’essere:
mi ritrovo allora prigioniera
del mio arido nulla
di pensiero e di cuore,
senza risonanze di vita
né riverbero
di parole in germoglio
di gratuito amore
che possa estinguere
la sete di te, mia Luce,
e anche il dolore si fa notte oscura
senza stelle di guardia.

Nello splendore del giorno
o nell’oscurità della notte
tenacemente il cuore sa,
mio adorato Signore,
che tu sei con me
con l’invincibile amore
che non si corrompe
e non tradisce,
e il tuo silenzio è una effimera
assenza che scava l’attesa
perché tu, vivente Parola,
farai risplendere
la vita per sempre
con infinita sorprendente
armonia di voci e di cuori
in stupefatta comunione.
Oltre le parole, dolce Maestro,
ora il tuo silenzio
è un’ospitale tenda
per dimorare in attesa.